
L'inquinamento dell'aria all'interno degli edifici è determinato soprattutto da microrganismi come batteri e funghi, in particolare quelli filamentosi (muffe).
La loro presenza è ricollegabile a un eccesso di umidità e a una ventilazione inadeguata.
L'eccesso di umidità porta alla proliferazione di funghi e batteri che rilasciano nell'aria spore, cellule, composti organici in frammenti o volatili.
La presenza di questi organismi ha effetti sul sistema respiratorio, provoca allergie e asma, ma anche disturbi a livello del sistema immunitario.
Il metodo più efficace per prevenire i disturbi legati alla qualità dall'aria negli ambienti chiusi è quello di prevenire la crescita dei microrganismi sulle pareti interne degli edifici.
Al fine di ridimensionare questi effetti, è quindi necessario ridurre al minimo l'umidità persistente e la crescita di microrganismi sulle pareti interne degli edifici.
I sistemi d'identificazione di un'eccessiva umidità o della crescita di microrganismi sono molteplici: la presenza di condensa sulle superfici, la crescita di muffe, l'odore di muffa e storie precedenti di danni legati alla penetrazione di acqua.
Un'adeguata costruzione degli edifici è fondamentale per prevenire gli eccessi di umidità e favorire un'opportuna ventilazione.
I proprietari degli spazi sono responsabili di garantire ambienti di vita o di lavoro salutari attraverso un adeguato mantenimento degli edifici; gli occupanti sono responsabili della gestione dell'uso dell'acqua, del riscaldamento e della ventilazione.
L'OMS ha pubblicato un rapporto che fornisce gli indirizzi operativi per garantire la salubrità dell'aria all'interno degli edifici, per proteggere la salute, e per identificare i rischi sanitari attraverso la definizione di alcuni indicatori.


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