Allergie, anche l’autunno non dà tregua

I primi freddi possono scatenare ugualmente i sintomi per colpa di polvere e pollini ancora in circolazione

 

In genere passata l’estate gli allergici tirano un respiro di sollievo: le fioriture di gran parte delle piante allergizzanti sono alle spalle e l’inverno è un periodo tutto sommato “tranquillo”. Errore: anche l’autunno è il momento buono per soffrire di rinite allergica, perché l’aria respirata negli ambienti interni spesso è satura di polveri, gli acari proliferano proprio a ottobre-novembre e la stagione mite di quest’anno ha contribuito ad allungare la stagione di diversi pollini.

ALLERGIE – Lo sottolinea Giorgio Walter Canonica, direttore della Clinica di malattie dell’apparato respiratorio e allergologia dell’università di Genova e presidente eletto della Società italiana di allergologia e immunologia clinica (SIAIC), specificando che la rinite allergica, in continuo aumento con un tasso di crescita del 5 per cento negli ultimi cinque anni, è un problema che incide parecchio sulla qualità di vita dei pazienti . Purtroppo non stiamo attraversando una stagione “neutra”, come molti credono. «Ottobre e novembre hanno un clima che favorisce la diffusione dei pollini nell’aria tanto quanto la primavera: l’escursione termica fra le ore notturne, quando siamo attorno ai 10 gradi, e quelle diurne in cui si può arrivare a 20 gradi o addirittura oltre come nel mite autunno di quest’anno, favorisce la fioritura e la diffusione di graminacee, ambrosia e assenzio e soprattutto delle parietarie, comuni specialmente al centro-sud e pericolose perché, come l’ambrosia, producono pollini molto piccoli che penetrano facilmente in profondità nell’apparato respiratorio, scatenando anche l’asma».

 

POLVERI – Se il problema si riducesse ai pollini potremmo invocare l’arrivo del gelo sperando di cavarcela; invece in autunno e inverno si fa strada un altro nemico, l’inquinamento indoor, che rende la vita difficile agli allergici pure fra le mura di casa. «Mentre in primavera le allergie sono un fastidio quando si sta all’aperto, ora lo diventano al chiuso: gli ambienti riscaldati di case, scuole, uffici e palestre si riempiono di allergeni invisibili – spiega Canonica –. Il microclima indoor favorisce la proliferazione di acari della polvere, muffe e il “ristagnare” degli allergeni degli animali domestici: bagni e cucine “sigillate” da finestre tenute chiuse e con i doppi vetri producono un clima caldo-umido ideale ad esempio per gli acari, che proprio in questo periodo in stanze con temperature fra i 16 e i 24 gradi e un’umidità del 60-70 per cento trovano le condizioni ideali per moltiplicarsi». Inoltre passiamo più tempo al chiuso, rimanendo a contatto con gli allergeni più a lungo: così, ecco spiegato perché autunno e inverno non rendono la vita facile a tanti allergici, soprattutto ai bambini che sono particolarmente colpiti (si stima che il 13,5 per cento dei piccoli in età scolare sia allergico). «L’abitudine sempre maggiore a vivere in ambienti chiusi e sterili, soprattutto nelle stagioni fredde, ha trasformato le allergie in nemici agguerriti – dice Canonica –. Per difendersi attenzione anche ai viaggi in campagna, anche in questo periodo è meglio tenere i finestrini chiusi in auto e, in moto, usare caschi integrali , meglio se con la mascherina specifica per i pollini. In casa e soprattutto in camera da letto occorre eliminare più possibile la polvere e usare copricuscini e coprimaterassi in materiali di particolare porosità, che lasciano traspirare l’interno ma non fanno passare gli acari».

 

 

 

 

Fonte: Corriere della Sera

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